mercoledì 30 aprile 2008

Laureata precaria. in elogio al primo maggio

In elogio alle stragi di Chicago e a quelle nel mondo, per conquistare un substrato di felicità e certezza, in una vita, troppo liquida anche nel lavoro e priva della liquidità necessaria nel salario.

Un elogio, oggi, in attesa del giorno della memoria dei lavoratori uccisi, dei sindacalisti ammazzati e dei troppi colleghi che sul lavoro purtroppo anziché guadagnarci il pane, ci hanno perso la vita.

Una canzoncina allegra, in onore e elogio ai laureati precari.

Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po campati in aria,
con la rabbia rivoluzionaria
di una studentessa universitaria.



(Laureata Precaria, Simone Cristicchi)

Laureta precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po' campati in aria,
è il secondo tempo della storia
di una studentessa universitaria.

Tesi di laurea col pancione
110 e lode con i complimenti della commissione
[...]
non come adesso che consegni pizza a domicilio, nei quartieri...
che vita grama...
ritorni a casa infreddolita
e il frigorifero è il deserto del Sahara.

[...]
Lo vedi!!!
Del tuo monolocale non sei propretaria.
Scendersti un mutuo se firmasse un genitore,
appendi il tuo diploma in scienze della disoccupazione.

[...]
Laureata precaria,
che rispecchi fedelmente questa deprimente Italia,
sogni una carriera straordinaria
ora prendi 400 euro al mese come segretaria.

[...]
Se per disperazione, urli,
qui nessuno sente,
è come fare la centralinsta in un call-centre...
part-time... meglio di niente
risolvere faccende della gente
che chiama e poi ti offende.

[...]
Mi hanno fatto un bel contratto proc a proc,
anche se cosa vuol dire non lo so,
so solo che io da domani un posto di lavoro avrò,
con uno misero stipendio a fine mese io arriverò.

Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po campati in aria,
forse era una vita meno amara,
quando eri studentessa universitaria.

laureata precaria.

Lentamente: due minuti di spensieratezza per chi vive in agenzia

La lentezza è tipica della tartaruga e delle lumache.

Ma perché la tartaruga rallentò?

...andando piano lei trovò la felicità
un bosco di carote
un mare di gelato
che lei correndo troppo
non aveva mai notato

E dunque sia, la tartaruga la mascotte di questo blog :) che di tanto in tanto pubblicherà dei pezzi di puro divertisment per chi lavoro sodo, e vuol cinque minuti per rallentare e frenare.


(la tartaruga, Bruno Lauzi, 1975)
La bella tartaruga
che cosa mangerà
chi lo sa
chi lo sa

due foglie di lattuga e poi si riposerà
ah ah ahah ah ah
La tartaruga un tempo fu
un animale che correva a testa in giù
come un siluro filava via
che mi sembrava un treno sulla ferrovia

ma avvenne un incidenteun muro la fermò
si ruppe qualche dente
e allora rallentò

La tartaruga dall'ora in poi
lascia che a correre pensiamo solo noi

perché quel giorno poco più in là
andando piano lei trovò
la felicità
un bosco di carote
un mare di gelato
che lei correndo troppo
non aveva mai notato

e un biondo tartarugo corazzato
che ha sposato un mese fa!

La bella tartaruga nel mare va perché
ma perché
ma perché
fa il bagno e poi si asciuga dai tempi di Noè
eh eh eh
eh eh eh

La tartaruga lenta com'è
afferra al volo la fortuna quando c'è
dietro una foglia lungo la via
lei ha trovato là per là
la felicità
un prato d'insalata
un lago di frittata
spaghetti alla chitarra per passare la serata
un bosco di carote
un mare di gelato che lei correndo troppo
non aveva mai notato
e un biondo tartarugo corazzato
che ha sposato un mese fa!

martedì 29 aprile 2008

Compagni di scuola, compagni per niente.

Compagni di scuola, compagni per niente.

Un minuto, un ricordo, un pensiero.

Rallentiamo e pensiamoli.
Come saranno, cosa faranno e dove saranno.

Avranno vinto le loro battaglie? E tu, le tue?

(compagno di Scuola, Antonello Venditti, 1975)
Davanti alla scuola tanta gente otto e venti, prima campana
"e spegni quella sigaretta"e migliaia di gambe e di occhiali
di corsa sulle scale.

Le otto e mezza tutti in piedi il presidente, la croce e il professore
che ti legge sempre la stessa storia nello stesso modo sullo stesso libro, con le stesse parole
da quarant'anni di onesta professione.

Ma le domande non hanno mai avutouna risposta chiara.
[...]
Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene perché, ditemi, chi non si è mai innamorato
di quella del primo banco, la più carina, la più cretina, cretino tu,
che rideva sempre proprio quando il tuo amore
aveva le stesse parole, gli stessi respiri del libro
che leggevi di nascosto sotto il banco.

Mezzogiorno, tutto scompare,"avanti! tutti al bar".
Dove Nietsche e Marx si davano la mano
e parlavano insieme dell'ultima festa
e del vestito nuovo, fatto apposta
e sempre di quella ragazza che filava tutti (meno che te)
e le assemblee e i cineforum i dibattiti mai concessi allora
e le fughe vigliacche davanti al cancello
e le botte nel cortile e nel corridoio,
primi vagiti di un '68 ancora lungo da venire e troppo breve, da dimenticare!

E il tuo impegno che cresceva sempre più forte in te...
"Compagno di scuola, compagno di niente
ti sei salvato dal fumo delle barricate?
Compagno di scuola, compagno per niente
ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?"

Mamma Giustizia


Non s'abbisogna di parole aggiuntive. Basta ascoltare un miracolo che ci siam persi, a volte, e non tutti, dei Nomadi in questa versione stupenda cantata dalla indimenticabile voce di Augusto Daolio.







Con grandi occhi vede per te
con forte voce parla per te
con larghe braccia lei ti proteggerà
Mamma Giustizia sa quello che fa
[...]
spina del delinquente
rosa per l'innocente
[...]
chi ruba poco la pagherà
chi ruba molto sta in libertà
tu vai tranquillo non chiederti perché
Mamma Giustizia ci pensa da sé.
[...]
tu abbi fiducia perché
c'è Mamma Giustizia per te

lunedì 28 aprile 2008

Gli impermeabili

pioggia sulle insegne delle notti andate
…devo pensarci su… pensarci su…
ma dipenderà… dipenderà…
…quale storia tu vuoi che io racconti?…
…ah!… non so dir di no, no, no… no… no…
…e ricomincerà…
come da un rendez-vous…
parlando piano tra noi due…

Scendo giù
a prendermi un caffè…
…scusami un attimo…
passa una mano qui, così,
sopra i miei lividi…
…ma come piove bene sugl’impermeabili…

domenica 27 aprile 2008

Lentamente, pensando alla sicurezza sul lavoro

Domani 28 è La giornata mondiale per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro. Quindi mi par giusto far un omaggio ai Lavoratori con un testo poco conosciuto di Rino Gaetano..




Hai finito il tuo lavoro
hai tolto trucioli dalla scocca
è il tuo lavoro di catena
che curva a poco a poco la tua schiena
[...]
Ma alla fine settimana
il riposo ci fa bene
noi andremo senza pensieri
dagli amici a Moncalieri
[...]
Hai lasciato la catena
un bicchiere di vino buono
ti ridà tutto il calore
trovi la tua donna e fai l'amore
sei già pronto per partire
spegni tutte le luci di casa
metti il tuo abito migliore e pulito
lasci al gatto la carne per tre giorni
e insieme a una Torino abbandonata
trovi la tua macchina bruciata
. . . la millecento,la millecento,la millecento .


e poi questo elogio alla riflessione sul mondo del lavoro:

Quella volta amò come se fosse l’ultima
[...]
Salì nella costruzione come fosse una macchina
[...]
Ed inciampò nel cielo come se fosse ubriaco
E fluttuò in aria come se fosse un passero
E finì a terra come un sacco flaccido
Agonizzò in mezzo al marciapiede pubblico
Morì in contromano disturbando il traffico
[...]
(Construção (Costruzione) Chico Buarque de Hollanda, il testo lo trovate qui)

e per chiudere questo piccolo elogio alla sicurezza sul mondo del lavoro la magistrale canzone di Fabrizio De Andrè a proposito degli eroi, in una versione cantata da Luigi Tenco

(La Ballata dell'eroe)

Summertime: lentamente.

Questo è il testo di Summertime
Tempo d'estate e la vita è facile
I pesci stanno saltando e il cotone è alto
Tuo papà è ricco e tua mamma è bella
Buona, piccola mia, non piangere

Una di queste mattine ti alzerai cantando
Spiegherai le tue piccole ali e raggiungerai il cielo
Ma fino a quel mattino non ci sarà niente che ti farà del male
Con mamma e papà accanto a te.

Il testo di Summertime è di George Gershwin, indimenticabile autore di oltre 700 brani. E della sola Summertime sene trovano in giro diversissime versioni, tutte interessanti, ma solo poche davvero imperdibili. Questa versione cantata da Janis Joplin (la migliore interprete di Summertime) insieme a Jimi Hendrix alla chitarra è una delle imperdibili, ma poco conosciute versioni di Summertime.



Questa invece è una delle versioni più conosciute, con Luis Armstrong e la magica voce di Ella Fitzgerald

venerdì 25 aprile 2008

Deborah

un nome fin troppo bistrattato. Deborah, come tutti i nomi con un H in mezzo o in finale, è stato un nome destrutturato, distrutto e maltrattato.

E allora, per farne un elogio voglio riproporvi questo testo strarodinario, in una versione cantata dalla magica voce di Mina.



deborah
mia deborah
ascoltami ti prego
ascoltami

da quando hai detto che
lui vuol bene a te
da quando hai detto che...

lunghe ali di fuoco han coperto la luna sopra di me
e sui prati di sabbia corro piangendo cercando lui
e lui ha gli occhi di ghiaccio
e lui ha gli occhi di luna
che non mi amano più.

Deborah mia deborah
ti prego, perdonami
perdonami io non riesco sai a stare senza lui
non è più vivere
lunghe ali di fuoco han coperto la luna
sopra di me

e su prati di sabbia corro piangendo cercando lui
e Lui ha gli occhi ghiaccio
e lui ha gli occhi di luna
che non mi amano più.

Fa che il cielo stasera torni sereno sopra di me.

...e per completare l'elogio alla lentezza, godetevi anche questa versione di Wilson Pickett

Chi vive difronte a noi?

A volte il palazzo costruito nei primi anni dell'ottocento dal quale tutte le mattine usciamo, oppure abbiamo proprio lì, difronte alla nostra finestra, ci passa inosservata.
Per non parlare del nostro vicino d'uscio.

E' al quanto strano a pensarci bene. E' al quanto probabile che succeda.

Per non parlare di chi ci abbita dirimpetto. Non solo lo ignoriamo, ma a volte non lo osserviamo, non lo salutiamo.
E invece anche dai loro momenti trascorsi, amati e vissuti c'è molto da imparare.

Questa di Guccini è una canzone a volte dimenticata. Ecco un buon elogio del vicino. Interessante il testo, un po' lenta la musica, ma completamente nelle corde del Professore.



da sottolineare, a proposito dell'elogio...
[...]
Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina aprire la persiana, tirare la tendina
[...]
mi dà un piacere assurdo la sua antica cortesia
[...]
Mi dice cento volte fra la rete dei giardini di una sua gatta morta, di una lite coi vicini
e mi racconta piano, col suo tono un po' sommesso, di quando lui e Bologna eran più giovani di adesso.
Io ascolto e i miei pensieri corron dietro alla sua vita,
[...]
a come anche la storia sia passata fra quei muri...

Io ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce
la vita, com'è fatta e come uno la gestisce
[...]
Ma poi mi accorgo che probabilmente è solo un tarlo
di uno che ha tanto tempo ed anche il lusso di sprecarlo:
non posso o non so dir per niente se peggiore sia,
a conti fatti, la sua solitudine o la mia...

Fabrizio De Andrè e... Titti

Per colpa della velocità imposta alla nostra vita da... noi stessi e dalla scarsa capicità di dir NO e di organizzare la propria vita sulla felicità ci siam persi spesso delle grandi cose.

una di queste è sicuramente questo testo di Fabrizio De Andrè.

Un elogio all'amore

ma un richiamo... e un elogio dei problemi del triangolo.
Titti aveva due amori di segno contrario...
come due cappelli sulla stessa testa...
titti aveva due amori, uno buono e uno vero.

Chi sceglierà titti, quello buono o quello vero?!

momento di riflessione.
Prendendoci il tempo per farlo.

il testo lo trovate qui.